E giunto il momento. Non è la prova di un abito stretch o dei jeans del liceo ad essere decisiva. Per cosa? Per capire quali errori ho commesso durante linverno. Per sentire sulla pelle la nuova estate che avanza. Per ricordarmi perché, poi, mi piace settembre. A questo punto io faccio la prova costume.
I primi timidi tentativi di solito risalgono ad aprile. In piena primavera è troppo forte la tentazione di cambiare look, di vestirmi leggera e colorata, di fare le prove davanti allo specchio. E di conoscere lo stato di avanzamento di ciccia e rotolini così da correre ai ripari. Ci si mette pure Giorgio Mastrota prima di Beautiful con le televendite di aggeggi infernali strizzacellulite, o i settimanali femminili con le diete più improbabili. Ma, ahimè, è proprio quello il momento in cui mi illudo che 8 settimane di dieta sana ed equilibrata possano risolvere lunghi mesi di pizza e pigrizia. E allora, e solo allora, che mi armo di buoni propositi, altro che a Capodanno.
Provo a dare la colpa alla moda impietosa della vita bassa, dei tanga e del costume ridotto. Stilo lelenco delle buone e sane abitudini di vita, perché non voglio mica dimagrire (come no?!), ma solo rassodare: spalmare ogni giorno su cosce e glutei il gel anticellulite, bere almeno due litri dacqua al giorno, evitare dolci e grassi (poi aggiungo: provare almeno a ridurli drasticamente!!!), limitare i lieviti (che va tanto di moda), mangiare carboidrati a pranzo e proteine la sera, consumare verdure a volontà e dedicarsi a un po di sano esercizio fisico tre volte a settimana. Preparo più copie e, con lo scotch, incollo la lista dei buoni propositi sul frigorifero, sullanta dellarmadio e sul mobiletto del bagno. Ne sono certa: qualche passeggiata in più (dove? in tangenziale?!), tanta acqua e un bel po di abbronzatura renderanno meno drammatica la situazione.
Passeranno così altri due mesi, tra impegni più importanti da rispettare, un’insana schiavitù da carboidrati e un vago – ma persistente – senso di preistorica debolezza e fame atavica che solo una fragrante pagnotta con il salame potrà risolvere. Al massimo provo con il capitolo vita attiva con i VHS dei corsi di ginnastica in salotto. Ed eccomi qua, davanti allo specchio, senza l’ombra di abbronzatura e con tutti i miei etti in più sparsi qua e là. Non è mica colpa mia se dopo i 30 il metabolismo rallenta. E non posso pretendere di essere lunica donna al mondo a non avere la cellulite. In fondo, alla mia linea (curva) ci sono affezionata. Anche se Mastrota continua a chiedermi dalla TV: “Pronta per la prova costume?!?”.