Mè presa la passione per il francese. In verità, non lho mai studiato e lunica esperienza francese che ho avuto risale ad uno sfigatissimo stage di studio matto e disperatissimo ad Aix-en-Provence, con un gruppo di amici.
Ma mi piace il suono che fa e ora lo riproduco per coccolare Maria Sole in una sorta di gramlò. Forse le confondo un po le idee ma lei sembra divertirsi quando attacco con lormai solita solfa francese. Basta mettere in fila un po di parole senza senso e dare il suono giusto alla sequenza, arrotando un po le erre: Tureiffèl, Mitterànd, a Parìs, montresòr, monamùr, piccolìn, tesorùcc, lamamàn, piccolètt, panzottìn, monpanzètt, panzeròtt, bambolètt, monpurpètt, monpetìt, fragolìn, tortelìn, passeròtt, focaccìn, orecchiètt e via così fino allo sfinimento.
Maria Sole, la mia Madame la Scisciascisc Madame La CicciaCiccia, dal nomignolo affettuoso che usiamo con la mia amica Paoletta mi pare gradisca o forse lo fa per compiacermi, non lo so. Io non riesco a porre fine a questo delirio che in realtà ha assonanze baresi, ora che ci penso. Del resto, formulando le mie preghiere pre parto non avevo contemplato la possibilità di diventare una mamma scemotta senza speranza.